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Chi può usare la linea vita

16 Ago 22

Introduzione

Le linee vita sono sistemi anticaduta fissati sui tetti e sulle sommità di edifici destinati a uso abitativo o professionale. Questi dispositivi sono davvero fondamentali per tutte i lavoratori che svolgono interventi in quota.

Per tutti questi operatori, le linee vita rappresentano una vera e propria ancora di salvezza capace di preservare la loro incolumità riducendo al minimo i rischi di caduta senza compromettere lo svolgimento delle loro attività professionali.

Per una comprensione più profonda della materia, nei paragrafi seguenti ti illustreremo le categorie di operatori che ne fanno un utilizzo quotidiano.

Chi può usare le linee vita?

Oggigiorno i sistemi anticaduta sono appannaggio di una tipologia ben specifica di lavoratori: gli operatori appositamente formati per utilizzare DPI di IIIa categoria.

La definizione forse potrebbe sembrarti criptica se ci limitiamo a riportarla così com’è stata formulata nel linguaggio normativo e burocratico.

Quindi, per chiarire meglio il concetto dobbiamo prima spiegare a quali attività si riferisce concretamente l’espressione “lavori in quota” utilizzata nei testi di legge.

Cosa sono i lavori in quota?

La spiegazione di cosa s’intenda effettivamente per lavori in quota è contenuta nel Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, nello specifico si trova all’ interno dell’articolo 107.

Qui i lavori in quota sono definiti come tutte le attività lavorative in cui un operatore può essere soggetto a cadute da un’altezza pari o superiore ai 2 metri.

Anche se la definizione è piuttosto ampia e suggerisce di fatto un lungo elenco di professioni a cui potrebbe essere applicata, si può affermare con certezza che il settore edile sia uno dei più rappresentativi a questo proposito.

Lavori in quota e linee vita: Gli obblighi del datore di lavoro

È facilmente intuibile che i lavori in quota siano tra quelli che presentano il più alto livello di rischio d’infortuni ed è proprio per questo motivo che questa specifica categoria di attività professionali è tanto discussa all’interno della più vasta materia della sicurezza sul lavoro.

Ovviamente il compito del datore di lavoro sarà quello di fornire ai dipendenti tutti gli strumenti e le attrezzature necessarie come elmetti di protezioni, imbracature e molto altro per preservare la loro incolumità e consentire lo svolgimento del lavoro in sicurezza.

Oltre a ciò, però, c’è l’importanza della formazione. Un adeguato addestramento è imprescindibile per essere certi che il lavoratore risulti perfettamente idoneo a una tipologia di lavoro così particolare, senza trascurare l’aspetto psicologico che non è affatto secondario rispetto a quello puramente tecnico/manuale.

Relativamente alle linee vita di nostro interesse e alla loro progettazione, queste rientrano tra quelle strumentazioni illustrate nell’articolo 116 del medesimo Testo Unico sulla Sicurezza e considerate fondamentali per ogni singolo operatore.

Procedendo con la lettura puoi appurare come ogni singolo dettaglio relativo all’utilizzo di questi strumenti sia adeguatamente specificato a partire dal loro posizionamento, alle dimensioni, fino ai requisiti di conformità alle caratteristiche tecniche, nulla è lasciato al caso perché si tratta di elementi vitali.

Come sempre, è bene ricordare che sia la progettazione sia la realizzazione di sistemi anticaduta devono sempre essere affidate solo a dei tecnici specializzati con una consolidata esperienza nel settore, gli unici in grado di assicurare la giusta combinazione di affidabilità e sicurezza.

Lavoratori e linee vita: L’importanza della formazione

Prima dell’installazione di una linea vita, provvisoria o meno, è fondamentale che gli operatori che la utilizzeranno ricevano un’adeguata formazione.

Come avrai già compreso dai paragrafi precedenti, infatti, i lavoratori impiegati in attività in quota devono sottoporsi a un periodo di formazione che li renderà capaci non solo di sfruttare al meglio le proprie competenze, ma anche di saper gestire perfettamente tutti i rischi associati all’altezza.

Valutazione dei pericoli, consapevolezza dell’ambiente circostante, perfetto utilizzo delle linee vita e dei sistemi anticaduta sono solo alcune delle nozioni di cui si deve avere la piena padronanza prima di poter effettivamente misurarsi con un lavoro in quota.

Nello specifico la formazione per i lavoratori in quota prevede lo studio delle seguenti materie:

· Uso dei DPI sia a livello teorico, sia pratico

· La normativa concernente la propria categoria professionale di riferimento

· Istruzioni per l’utilizzo di tutte le strumentazioni con cui si entrerà in contatto durante il lavoro

· La valutazione dei rischi e tutto ciò che rappresenta un potenziale pericolo accidentale di caduta

· I vari obblighi, normativi e non, riguardanti sia il lavoratore stesso sia il datore di lavoro

· L’importanza della prevenzione e della protezione

· Le tecniche di soccorso in quota

· L’adeguato iter per il corretto posizionamento

Gli standard di sicurezza prescritti sono così elevati che la formazione dev’essere periodica e i lavoratori si devono impegnare a sostenere corsi di aggiornamento ogni 5 annui in modo tale da essere perfettamente consapevoli di tutte le novità in materia di sicurezza sul lavoro.