I parapetti anticaduta
Per ridurre il rischio di caduta dall’alto spesso vengono usati dei dispositivi di protezione collettiva: i parapetti. Questa tipologia di presidio deve essere conforme alla norma UNI EN 13374 che tratta i sistemi per la messa in sicurezza dei bordi.
Sapevi che, in base alla pendenza, i parapetti vengono suddivisi in 3 classi?
Proprio così! In base alla loro inclinazione si parla di:
- classe A per inclinazioni fino a 10°;
- classe B per inclinazioni fino a 30 ° o fino a 45° per altezze di caduta contenute entro 2 metri;
- classe C per inclinazioni fino a 45° o fino a 60° per altezze di caduta contenute entro 5 metri.
Vediamole insieme.
Parapetti di Classe A
Questa tipologia di parapetto richiede un’altezza non inferiore a 1 metro ed un fermapiede ad un’altezza di almeno 150 mm. Inoltre l’inclinazione del parapetto non deve superare i 15°.
La normativa prevede che sia presente un passaggio massimo tra il fermapiede e la superficie di lavoro di 20 mm e che gli spazi di passaggio tra un parapetto e l’altro non devono superare i 470 mm.
Parapetti di Classe B
Per i parapetti di classe B la normativa prevede che l’altezza non deve essere inferiore a 1 metro. Il fermapiede deve avere un’altezza minima di 150 mm con 20 mm di passaggio massimo tra il fermapiede e la superficie di lavoro.
Questa tipologia di parapetti deve poter assorbire un’energia cinetica di 1100 J fino ad un’altezza di 200 mm al di sopra della copertura.
Parapetti di Classe C
I parapetti di questa classe devono avere un’inclinazione compresa fra la linea verticale passante per il piede del montante e la linea perpendicolare alla superficie di lavoro.
Inoltre le aperture tra i correnti non devono essere superiori a 250 mm.
Qual è l’altezza esatta della tavola fermapiede?
Chi ha un po’ di dimestichezza con la normativa di questo settore potrà aver notato che la norma EN 13347 prevede un’altezza pari a 15 cm.
Le linee guida ex Ispesl, invece, riportano un’altezza minima di 20 cm.
Anche il D.Lgs 81/08 nell’All. XXIII prescrive tale valore riferendosi all’art. 126.
Questo articolo, però, non si riferisce ai parapetti, bensì agli impalcati (ponti di servizio, passerelle e andatoie).
Quindi, nonostante possa sorgere qualche dubbio, è possibile affermare che l’altezza minima di 15 cm della tavola fermapiede soddisfa i requisiti di sicurezza.
L’adozione, però, di una tavola fermapiede con altezza minima pari a 20 cm è comunque possibile in quanto vengono rispettati i suggerimenti forniti dall’ex Ispesl.
Il montaggio di un parapetto
Anche il montaggio di un parapetto deve avvenire rispettando delle prescrizioni che sono contenute in un apposito manuale di istruzioni del sistema di protezione dei bordi EN 13347 che potrà risolvere tutte le questioni riguardanti le corrette modalità di installazione.
Le varie tipologie di parapetti viste in precedenza sono utilizzabili nella maggior parte delle situazioni di cantiere.
Esistono però, casi in cui non è possibile installarli, per esempio:
- quando è presente una pendenza superiore a 60°;
- quando la pendenza è maggiore di 45° e l’altezza di caduta è superiore a 5 metri.
In queste situazioni, per mettere in sicurezza i bordi è possibile ridurre l’altezza di caduta posizionando i parapetti più in alto alla superficie inclinata della copertura. Così facendo la distanza di caduta si riduce e si rientra nei limiti previsti dalla EN 13347.
Nel caso non fosse possibile ridurre l’altezza di caduta, sarà necessario optare per un altro sistema, per esempio utilizzando funi o una piattaforma di lavoro elevabile.
Pensi di dover ricorrere ad un parapetto?
Rivolgiti a noi!
Abbiamo una lunga esperienza in materia, ci manteniamo costantemente aggiornati su tutti gli sviluppi normativi e tecnologici di settore.
Inoltre scegliamo sempre materiali di qualità con i più alti standard di sicurezza presenti sul mercato.
Contattaci per fissare un appuntamento con un tecnico qualificato: troveremo senz’altro la soluzione più adatta al contesto e all’operatore che ne farà uso.